cotto o crudo

Cotto o crudo? Mini-guida per scegliere come consumare tre classici ortaggi della nostra tavola: il pomodoro, la carota e i broccoli.

Negli anni ’60 del secolo scorso il grande antropologo Lévi-Strauss scrisse un libro intitolato “Il crudo e il cotto”, in cui, partendo da un mito indigeno brasiliano, indagava il significato culturale e simbolico dei cibi cotti e dei cibi crudi. Senza volere arrivare a tanto, ecco qui tre ortaggi da consumare crudi o cotti, per aumentare la biodisponibilità del loro contenuto.

POMODORO (CRUDO E COTTO)

I pomodori in insalata con un po’ di sale e olio sono un piatto semplice e gustoso, che ha tutto il profumo dell’estate. E in più, crudi, sono ricchi di vitamine e sali minerali. Ma ora che la bella stagione è un ricordo un buon sugo è quello che ci vuole. Il pomodoro cotto è infatti una eccellente fonte di licopene, una sostanza antiossidante che si libera proprio con la cottura e ancora di più se contemporaneamente sono presenti dei grassi. Un piatto di pasta integrale condita con una classica passata di pomodoro e con l’aggiunta di olio EVO è quindi la scelta vincente per fare scorta di antiossidanti.

CAROTA (CRUDA E COTTA)

Stesso discorso per le carote: se volete assorbirne il betacarotene è meglio consumarle cotte. Questo perché il betacarotene si assimila meglio dopo una leggera cottura. Inoltre la vitamina A è liposolubile, quindi il nostro organismo la assorbe meglio se associata a dei grassi. Quindi sì a un filo d’olio EVO sulle carote cotte. Se invece il vostro obiettivo è la vitamina C, conviene gustarle crude, magari da sgranocchiare come fuori-pasto.

BROCCOLI (CRUDI)

Può sembrare strano perché la consuetudine culinaria ce li fa mangiare sempre cotti ma in realtà i broccoli crudi sono più digeribili e soprattutto contengono un enzima, il mirosinasi, responsabile della loro importante azione anticancro, che però si perde quasi del tutto con la cottura. Proviamoli quindi tagliati sottilissimi e marinati con limone, un pizzico di sale e olio EVO, o anche in versione dolce frullati con una mela succosa e con aggiunta di sciroppo d’acero. Ci sorprenderanno!