Il recente studio promosso dalla Commissione Europea, nell’ambito del più ampio progetto IDEFICS incentrato sull’alimentazione dei più piccoli, ha sottolineato due aspetti importanti: da una parte l’azione salutare della dieta mediterranea sui bambini con la conseguente diminuzione del rischio di obesità, dall’altra come i Paesi dell’area mediterranea si siano però allontanati da questa tipologia di dieta.
La ricerca infatti ha preso in esame otto Paesi europei, con un team di ricerca internazionale: Belgio, Cipro, Estonia, Germania, Ungheria, Italia, Spagna e Svezia. I risultati dello studio, presentati durante il Congresso europeo sull’obesità tenutosi a Sofia e pubblicati su Nutrition Metabolism and Cardiovascular Diseases, mostrano come la Svezia sia il Paese europeo tra quelli presi in esame che segue maggiormente la dieta mediterranea, mentre Cipro, Spagna e Italia si sono allontanati da essa. In Italia, in particolar modo, c’è il consumo più basso di verdure da parte di bambini e la percentuale più alta di bambini in sovrappeso o obesi (40%).
Peccato, perché lo stesso studio ha dimostrato come cali del 15% il rischio di obesità nei casi di un’alimentazione fedele alla dieta mediterranea. La ricerca si è svolta sottoponendo ai genitori un questionario con 43 tipologie di cibi, selezionate e valutate in base alla loro aderenza o meno alla dieta mediterranea. La fascia di età presa in considerazione è quella tra i 2 e i 10 anni. I dati mostrano che oltre a diminuire l’incidenza del sovrappeso e dell’obesità, anche nei 2 anni successivi dello sviluppo del bambino si assiste meno a un aumento dell’indice di massa corporea e della misura della vita.
Tra le conclusioni dello studio è messa in evidenza la necessità, da parte della Commissione Europea, di campagne informative e di sensibilizzazione sull’importanza della dieta mediterranea e del consumo dei suoi cibi più tipici, per la salute dei nostri bambini. È importante tornare a un consumo equilibrato di frutta e verdura, risorse che abbiamo la fortuna di avere in larga misura nel nostro Paese, per garantire ai più piccoli uno sviluppo sano.