A tutti è capitato di imbattersi nelle piante di ortica, e subito a condannarle perché sono pericolose, e ti fanno venire il prurito, e stai attento non ti ci avvicinare nemmeno ma che sei matto?!? Peccato, perché invece l’ortica in cucina è un vero toccasana, per il palato e per la salute, e inoltre è un ingrediente facilmente reperibile, nei campi più incolti ma anche nel giardino sotto casa.
Appartenente alla famiglia delle Urticaceae, due sono le specie di ortica più diffuse in Italia: l’Urtica dioica, alta e robusta che arriva fino ai 2-3 metri, e l’Urtica urens, con un altezza massima di 60 cm. Da molti considerata una pianta infestante, in primavera-estate riempie prati, giardini casalinghi e aiuole, per la gioia dei buongustai che sanno come coglierla e come cucinarla. Oltre ad avere un sapore delicato ma ben riconoscibile, che fa trovare spazio all’ortica in cucina in ricette sia tradizionali che creative, è piena zeppa di nutrienti benefici per l’organismo.
Proprietà nutritive dell’ortica
Le foglie dell’ortica sono ricche di sali minerali, tra cui in maggior misura fosforo, magnesio, calcio, silicio, manganese e potassio, e anche di vitamine A, C e K: consumarla quindi come alimento o sotto forma di tisane è un aiuto in caso di deperimento e spossatezza. La fitoterapia la utilizza per contrastare l’anemia, grazie ai suoi contenuti di ferro e acido folico, molto importanti anche nei periodi di gravidanza e allattamento. A proposito di allattamento, l’ortica è considerata una pianta galattogena, che stimola quindi la produzione di latte. L’ortica ha anche altre importanti proprietà: depurativa e diuretica, aiuta quindi a ripulire l’organismo e a disintossicarlo, grazie ai suoi contenuti alcalini; digestiva, grazie alle quantità di ormone cretina in essa contenuta; i suoi tannini invece le danno forza astringente, utile in caso di dissenteria e diarrea.
Come e dove e cogliere l’ortica
Ovviamente non possiamo cogliere l’ortica ovunque. Cresce senza problemi anche nelle zone urbane – trafficate e inquinate – e in quel caso è meglio evitarla. Meglio farsi una passeggiata in un parco o in campagna e farne il pieno. Per raccoglierla usate i guanti, per evitare di incappare nel fastidioso prurito causato dalla peluria dei gambi e delle foglie. Se le piante sono giovani e tenere potete coglierle con tutto il gambo, mentre se sono più alte e coracee prediligete le foglie e le parti più alte della pianta.
Ortica in cucina: mondarla e cucinarla
Una volta recisa l’ortica perde velocemente il suo potere urticante, ma è meglio comunque continuare a maneggiarla con i guanti mentre si pulisce, anche se lo fate il giorno dopo averla colta. Prima di mondarla vi consigliamo di metterla a bagno in acqua fredda per almeno un’ora: aiuta a eliminare la parte tossica e la rende più tenera, facilitando la pulizia. Se si utilizzano anche i gambi oltre alle foglie, vanno spelati, eliminando i fili più esterni, come si fa con le puntarelle o con il sedano. Una volta pulita l’ortica va sbollentata rapidamente, per un paio di minuti, e poi fatta scolare. Da qui si può partire con l’uso dell’ortica in cucina, con ricette semplici e gustose: il classico risotto all’ortica, come ripieno per ravioli, nelle frittate, per formare delle polpette, o ancora per fare la pasta fresca all’uovo. Il sapore dell’ortica è delicato, è vero, ma ben definito, meglio quindi non sovraccaricarla di altri sapori ma valorizzare il suo con ricette con pochi ingredienti e di qualità.