Il cibo Made in Italy è un vero e proprio patrimonio culturale ed economico che troppo spesso la legislazione italiana non ha saputo tutelare adeguatamente. Finalmente, però, le cose sembrano pronte a cambiare grazie all’eliminazione del segreto di Stato sui prodotti agroalimentari, che finora impediva la trasparenza delle informazioni a danno dei consumatori e delle aziende italiane.
Le azioni della Coldiretti – tra cui quella sul Brennero in dicembre 2013 – per tutelare i prodotti davvero italiani sono riuscite ad ottenere dal Ministero della Salute una cancellazione del segreto di Stato su tutte le merci provenienti dall’estero e usate per prodotti spacciati come interamente Made in Italy. Possono essere quindi resi pubblici i flussi commerciali delle materie prime alimentari estere importate in Italia che divengono poi ingredienti di prodotti, falsamente, italiani.
Questa importante novità permette una maggiore trasparenza per i consumatori, finora in balia di informazioni poco chiare e di acquisti alla cieca di prodotti proclamati cibo Made in Italy ma in realtà fatti o interamente all’estero o con ingredienti stranieri (vedi gli ultimi scandali del concentrato di pomodoro cinese e dei prosciutti tedeschi), sia le aziende virtuose che non prendono parte a questo sistema di produzione sbagliato.
Queste le parole del presidente Coldiretti Cuneo, Enzo Pagliano: “L’eliminazione del ‘segreto di Stato’ sui flussi di materie prime è uno strumento fondamentale per sostenere la ripresa economica e per contrastare le frodi e gli inganni, che portano sulle nostre tavole prodotti stranieri, spacciandoli per nazionali.[…] Un passo fondamentale nella lotta alle contraffazioni e alla concorrenza sleale che vede commercializzato il 33% degli alimenti come italiano, mentre contiene materie prime straniere”.
Il ministro Lorenzin e il Ministero della Salute hanno comunicato che a breve verrà costituito un comitato, che definirà in tempi rapidi le modalità per rendere disponibili le informazioni sui flussi commerciali e le importazioni a coloro abbiano un legittimo interesse a conoscerle.
Un importante passo avanti per la tutela del cibo Made in Italy e dei prodotti che davvero lo rappresentano su suolo italiano e nel mondo.