nergi

Piccolo, ovale e di un bel verde brillante: se in questi giorni vi siete imbattuti in qualcosa del genere tra i banchi di frutta del supermercato e vi è sembrato fosse una sorta di kiwi in formato mignon, sappiate che in realtà il misterioso frutto che avete visto si chiama Nergi e da ormai un anno è approdato anche in Italia, per la coltivazione e la distribuzione. Cerchiamo allora di conoscere un po’ più da vicino il Nergi, questo “nuovo” frutto ricco di proprietà.

NERGI: UN CONCENTRATO DI VITAMINA C

DA DOVE VIENE?
La zona piemontese tra le località di Savigliano e Saluzzo è dove, al momento, è localizzata in Italia la coltivazione del Nergi, il cui nome botanico è Actinidia Arguta. Originario dell’Asia Orientale (dove si consuma da secoli), si presenta come una liana che può raggiungere i 6 metri di altezza e la varietà coltivata oggi – che in Europa si sta diffondendo in Francia, Italia, Portogallo e Olanda – è ottenuta da incroci naturali e OGM-free.

PROPRIETÀ E BENEFICI DEL NERGI
La somiglianza con il più noto kiwi non è solo estetica, entrambi i frutti sono infatti un concentrato di vitamina C. Il Nergi ha un contenuto di fibre molto alto, così come di magnesio: 100 gr. corrispondono a circa a 19,4 mg di magnesio, fondamentale per la vitalità del sistema nervoso. Basso il contenuto calorico: solo 52 Kcal per 100 gr.

IL NERGI IN CUCINA
Il Nergi, dal sapore tra il dolce e l’acidulo, ha una formato che lo rende sia un ottimo snack naturale, pratico da portare con sé e senza la necessità di dovere essere sbucciato (e questo gli fa segnare un punto in più rispetto al cugino kiwi), sia adattissimo alla preparazione di piatti finger-food, anche salati. Provatelo ad esempio alternato a delle buone salsicce piccanti in mini spiedini… vi stupirà!