Tra gli scaffali del supermercato e i banchi del mercato capita spesso di imbattersi in sigle di cui non si conosce esattamente il significato. Eppure sono sigle molto importanti, marchi di qualità europei che garantiscono al consumatore sia la provenienza originale del prodotto che un processo di produzione secondo modalità legate alla tipicità territoriale, in base agli standard disciplinari dell’Unione Europea.
Da oggi c’è però un aiuto in più per districarsi tra tali marchi di qualità europei e capire quindi l’origine, la lavorazione e la produzione del prodotto che si sta acquistando: Campagna Amica, con il contributo dell’Unione Europea, ha infatti realizzato una guida (scaricabile qui) proprio per fare luce su queste sigle, che sono certificazioni di prodotto riconosciute agli alimenti dall’Unione Europea, rilasciate da enti di certificazione individuati dal Ministero delle Politiche Agricole.
Tutto ciò è molto importante per tutelare il consumatore dalle frodi alimentari e per garantire la tutela dei prodotti “made in Italy” in tutta l’Unione Europea. Ad esempio, sia il marchio DOP (Denominazione di Origini Protette) che IGP (Indicazioni Geografiche Protette) hanno in sé il termine “protette”: ciò significa che i prodotti con questo marchio hanno un’indicazione geografica appunto “protetta”, che tutela quindi in tutta la UE i diritti di proprietà intellettuale e inoltre conferisce a chi produce, commercializza o vende il prodotto originale il diritto di utilizzare la denominazione registrata. Nel concreto significa che questa denominazione non può assolutamente essere utilizzata per prodotti che non siano perfettamente in linea con gli standard europei, e che quindi cibi come il cosiddetto Parmesan Cheese, evocativo della denominazione protetta “Parmigiano Reggiano DOP”, ma che con quest’ultimo non ha niente a che vedere, non possa fregiarsi del marchio di qualità europea DOP.
Occhio dunque a questi marchi se vogliamo portare in tavola i veri prodotti della tradizione italiana.