fave

Versatili e gustose, le fave (Vicia Faba) sono uno degli alimenti che caratterizzano la nostra cultura culinaria. In questo periodo poi, diventano protagoniste dei pranzi al sacco e dei picnic delle gite fuori porta, nell’abbinamento più conosciuto – fave e pecorino – o in preparazioni come la purea di fave e il timballo. Perfette anche in zuppe e minestroni, si accompagnano benissimo con la carne e il pesce. Ma oltre a essere buone, le fave fanno anche molto bene al nostro organismo.

Un recente studio condotto dalla Charles Sturt University (CSU), università australiana, ha dimostrato che le fave possiedono proprietà antitumorali. In particolare i ricercatori, dopo aver condotto test in laboratorio, hanno scoperto che i composti fenolici – sostanze che contribuiscono a determinare il colore, il metabolismo e i meccanismi di difesa della pianta – delle fave di tipo Rossa e Nura sono attivi contro le cellule tumorali e ne accelerano l’eliminazione. Lo studio è stato pubblicato sul British Journal of Nutrition e i risultati riportati mostrano come i composti fenolici applicati a cinque differenti linee di cellule tumorali (responsabili del cancro dello stomaco, del fegato, del colon, della vescica e della leucemia promielocitica) ne abbiano ridotto il tasso di moltiplicazione dopo 24 ore.

Le fave possiedono anche altre proprietà utili per il nostro corpo. La Levodopa, L-dopa, è un amminoacido che aiuta a innalzare i livelli di dopamina nel cervello: le fave sono quindi indicate nei periodi di affaticamento mentale e spossatezza. L’aminoacido Levodopa ha inoltre numerosi effetti sul trattamento del morbo di Parkinson: sono in corso degli studi per capire come le proprietà delle fave possano essere sfruttate terapeuticamente su questa patologia.

Inoltre le fave sono ricche di sali minerali (come ferro, potassio, fosforo, sodio e calcio), di proteine e di fibre, che conferiscono al legume proprietà diuretiche e lassative e lo rendono un buon alleato in caso di infezioni al tratto urinario. Non dimentichiamo però di citare il favismo, una malattia genetica che causa crisi emolitiche e che può essere diagnosticata con delle opportune analisi del sangue. Chi ne è affetto per prevenire che il disturbo degeneri non deve entrare a contatto con la pianta né inalarne i vapori.

Il periodo delle fave fresche è da aprile a maggio, ma se vogliamo mangiarle tutto l’anno possiamo acquistarle quando è stagione e, dopo averle sgranate e sbollentate per 1-2 minuti, surgelarle chiuse in sacchetti per alimenti. Le bucce non si buttano! Contengono le stesse proprietà del legume e sono buonissime da mangiare. Basta lessarle in acqua bollente per intenerirle, scolarle e poi saltarle in padella con un filo d’olio e uno spicchio d’aglio.